Castelli del Ducato

I tesori più belli e preziosi del Ducato di Parma e Piacenza si nascondono fra i boschi e i vigneti. Per raggiungerli basta farsi trasportare dalla dolce brezza profumata di marino che inebria i colli di questo fertile lembo di Pianura Padana e lasciarsi cullare dal sinuoso saliscendi, continua alternanza, di pianure e colline. Qui, tra i campi dorati di grano e i boschi color verde brillante, è davvero emozionante imbattersi in gioielli dalle mura massicce e imponenti e dal glorioso passato. Si tratta dei ventidue Castelli dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, (12 nel Parmense e 10 nel Piacentino) tutti da visitare per un viaggio a ritroso nel Medioevo. Partendo dal Piacentino, sul crinale che divide le valli dei torrenti Ongina e Stirone, si incontrano il Borgo di Vigoleno, perfettamente conservato, e il suo Castello dalla imponente cinta muraria con merli ghibellini, appartenuto ad alcune importanti famiglie e alla Duchessa Maria Ruspoli di Gramon. È legata invece a Luchino Visconti la nascita della Rocca Viscontea di Castell’Arquato che ancor oggi domina, con le sue torri, l’intera Val D’Arda. Ad Agazzano colpisce l’originale connubio tra la Rocca e il Castello, l’una struttura austera e militare risalente al ’200 e l’altro convertito alla fine del ’700 ad elegante dimora nobiliare. Da qui ci si sposta poi in Val Tidone, alla Rocca d’Olgisio, fortezza con loggiato cinquecentesco nella quale è anche possibile pernottare, per poi raggiungere Bobbio in Val Trebbia, sede del Castello Malaspina Dal Verme racchiuso entro una possente cinta muraria. Il Castello di Gropparello, risalente all’VIII secolo, è invece circondato dalla rigogliosa cintura verde di un bosco all’interno del quale è stato creato il Parco delle Fiabe, il primo parco emotivo d’Italia. Il fascino di questi luoghi non manca di ammaliare anche le casate più nobili come nel caso del Castello di Rivalta, ancora oggi meta di soggiorno dei reali d’Inghilterra. Tra le sale visitabili del maniero c’è anche il museo del costume militare e, nel borgo del castello, ci sono 12 stanze di lusso per l’ospitalità alberghiera. Elementi del giardino all’italiana, dei parchi alla francese e all’inglese sono presenti nell’enorme parco del Castello di Grazzano Visconti, realizzato all’inizio del ‘900 su progetto del Duca Giuseppe Visconti di Modrone, con tanto di labirinto, casetta dei giochi, oratorio, piccionaia e studio del Duca. Al Castello di Paderna, circondato da un fossato d’acqua, si accede tramite ponte levatoio. Oggi il maniero è sede di un’azienda biologica con un orto-giardino dalle antiche varietà e una fattoria didattica. L’ultima tappa in territorio piacentino è il Castello di San Pietro in Cerro, che custodisce nel suo sottotetto il, Museum in Motion, collezione di oltre 800 opere – quadri, sculture e disegni – di artisti contemporanei italiani e stranieri, con una sezione dedicata ai pittori di Piacenza. Da qui si passa alla prima meta nel Parmense, la Fortezza di Bardi, arroccata panoramicamente sopra uno sperone di diaspro rosso, che negli ex quartieri dei soldati ospita oggi il Museo della Civiltà Valligiana. A pochi chilometri si erge il Castello di Compiano, roccaforte dei Landi e poi dei Farnese, che ospita oggi la collezione Gambarotta con oggetti d’arte, arredi e dipinti sei-settecenteschi, la mostra permanente Orizzonti Massonici, un relais e un centro convegni. La gustosa tappa successiva è il Castello di Felino, nei cui sotterranei vi è il Museo dedicato al Salame, mentre gli antichi fasti della Grandeur rivivono alla Reggia di Colorno, la cui struttura imponente si affaccia su un giardino che rievoca quello della reggia di Versailles. Da una meraviglia ad un’altra: la Rocca Sanvitale di Fontanellato, circondata da un fossato d’acqua e che racchiude al suo interno un capolavoro del manierismo italiano, la saletta dipinta dal Parmigianino con il mito di Diana e Atteone. All’interno della rocca, nella Camera Ottica, è inoltre possibile curiosare la vita della piazza, stando segretamente nascosti. Splendide sale affrescate accolgono il visitatore al Castello di Montechiarugolo, dove la leggenda vuole che si aggiri il fantasma della Fata Bema, e ancora pregevoli decori a fresco e stemmi araldici meritano una visita al Castello di Roccabianca, insieme alla famosissima Camera di Griselda con la ricostruzione moderna del quattrocentesco ciclo pittorico ispirato alla centesima novella del Boccaccio. Adagiata sulle prime colline dell’Appennino, presso il Torrente Baganza, svetta poi la Rocca Sanvitale a Sala Baganza, che vanta al suo interno pregiate opere cinquecentesche. Preziose opere pittoriche abbelliscono anche la Rocca dei Rossi a San Secondo, mentre un grande parco romantico all’inglese cinto da mura circonda la Rocca di Soragna, oggi residenza dei principi Meli Lupi. A pochi chilometri da Salsomaggiore, in un suggestivo borgo di origine medievale, si erge quindi il Castello di Scipione fatto costruire nell’XI secolo dai Marchesi Pallavicino e ancor oggi abitato dalla famiglia, all’interno del quale sono conservati soffitti a cassettoni, affreschi e decorazioni originali. L’ultimo gioiello del percorso è il Castello di Torrechiara<, voluto da Pier Maria Rossi, esempio significativo e ben conservato di architettura castellare italiana al cui interno vi è la nota Camera d’Oro attribuita a Benedetto Bembo.